Intervista a Nicholas Musicco -The Toxic Avenger al Teatro Lo Spazio di Roma dal 13 al 16 gennaio
Tratto dal film cult di Lloyd Kaufman del 1984 e vincitore dell'Outer Critics Circle Award per il miglior musical off-Broadway, The Toxic Avenger è un'affascinante storia d'amore tra Sarah una ragazza non vedente e Melvin, un ragazzo nerd che vorrebbe fare di tutto per salvare la sua città dall’inquinamento e dalla corruzione dilagante.
Come e quando è nata l'idea di Toxic Avenger?
L’idea di portare in scena la versione italiana del Musical arriva nel 2018. Mi trovavo al Festival di Edimburgo in veste di autore e regista di ‘Tv Invasion’ e App&Down due commedie originali (di cui una musicale). Quando avevo preso il biglietto non avevo idea di cosa avrei visto ma la trama e le recensioni locali mi avevano incuriosito… sono uscito dal teatro ridendo e canticchiando, mi sono divertito. In quei giorni nasce la promessa a me stesso; un giorno avrei riadattato questo spettacolo. Così un anno e mezzo dopo (durante il lockdown) l’idea si concretizza affiancandomi per gli adattamenti: Michelangelo Nari e a seguire il contributo per coreografie e aiuto regia di Serena Mastrosimone.
Qual è il messaggio principale di questo Musical?
Sono tre…: uno ambientale che provoca il pubblico a riflettere sull’inquinamento dilagante e senza freni e che spesso inizia proprio nelle strade del nostro quartiere. Poi abbiamo la storia d’amore che ci porta al secondo messaggio: l’integrazione e la condivisione delle diversità che sono la vera risorsa della società di oggi ma che non viene percepita e rispettata ovunque.
Infine, ridere…La risata viene guidata come direbbe Aristotele e Cicerone dalle situazioni di incongruenza e la storia d’amore riporta sui binari quella che potrebbe essere una storia ‘esagerata’…sempre per citare Aristotele è bello esortare tutti alla virtù del buon umore
Perché portare in scena proprio Toxic Avenger, qual è l'aspetto che lo differenzia dagli altri musical?
Come Rocky Horror Picture Show o Reefer Madness anche questo è uno spettacolo difficile e scomodo, non per tutti i generi di pubblico, le differenze sono sia nel linguaggio che sulla messa in scena: volgare, dissacrante, provocatorio … alcune scene sono legate al genere ‘splatter’ e con un grottesco divertente che il pubblico potrebbe non amare a priori.
Ma questo spettacolo offre ad una buona parte di pubblico una visione rivisitata del supereroe alle prese con le sue vulnerabili fragilità umane, perché difatti la corazza esterna non può cambiare quello che c’è sotto…come direbbe Sarah ‘non sono le persone che hanno l’acne sul viso ma quelle che hanno l’acne nell’anima che non sono attraenti’…anche Sarah ha un potere che il pubblico scoprirà a Teatro…perché ora stiamo svelando troppo…
Altro importante aspetto è l’intenso lavoro artistico che vede gli attori impegnati spesso su tante sfumature registiche e con un ritmo serrato.
Quali sono gli elementi e gli aspetti più forti dello spettacolo?
Gli elementi che lo caratterizzano sono la musica rock coinvolgente eseguita dalla band del Maestro Fulvio Epifani, i diversi costumi colorati di Adelaide Stazi che si sposano in maniera bizzarra con le scelte intraprendenti dello scenografo Silvio Aquilianti. Il testo originale è ricco di riferimenti ad altri musicals e il riadattamento segue senza diventare mai verbalmente troppo aggressivo, infine la recitazione attraverso il canto si sposa bene con le qualità artistiche di un cast che si sta impegnando e che ogni giorno si affeziona ai suoi personaggi
Cosa significa mettere in scena uno spettacolo con tanti attori in un momento come questo?
In realtà questo spettacolo ha molti personaggi ma solo 5 attori, tre dei quali fanno più di 15 personaggi secondari. Questo spettacolo nasce cosi, come tutti gli Off-Broadway, lo scopo è di mantenere il budget d'investimento entro dei limiti ma massimizzando le risorse e l'impegno con la prospettiva di arrivare ad una fetta di pubblico che si avvicina al genere e alle tematiche all’amore possa arrivare in maniera diversa dal solito… magari capendo che non tutto nella vita è necessariamente lineare ma tutto è necessariamente da amare se vogliamo aiutare noi stessi in primis e il pianeta ad essere migliori
Qual è il complimento che vorrebbe sentire dopo lo spettacolo?
In un periodo di grandi incertezze e dissapori anche legati alla pandemia mi auguro che lo spettatore innanzitutto esca dal teatro sorridendo dicendo:’ grazie mi sono proprio divertito ‘ magari cantando qualche canzone proprio come è accaduto a me quando per primo ho scoperto questo spettacolo, poi spero che possa arrivare anche il messaggio di salvaguardare il nostro ambiente, non solo con il semplice riciclare ma spesso se necessario anche alzando la voce…
Cosa vi augurate per questo spettacolo?
Mi auguro che questo spettacolo possa far divertire il pubblico magari diventando un ‘cult’ come lo è diventato all’estero e farci diventare un po tutti come Toxie pronti a ‘bacchettare’ per l’amore di un Pianeta pulito
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